La Colonia marina Bolognese del Cardinal Lercaro (1960-1977) - Il Palloncino Rosso
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La Colonia marina Bolognese del Cardinal Lercaro (1960-1977)

La Colonia marina Bolognese del Cardinal Lercaro (1960-1977)

 

Nell’articolo precedente abbiamo ampiamente documentato la particolare vicenda che portò alla vendita della colonia alla Diocesi di Bologna nel 1958: essa infatti da qui in avanti divenne semplicemente nota come “Colonia marina bolognese del Cardinal Lercaro” e venne gestita dalla POA (Pontificia Opera di Assistenza, poi Opera Diocesana) dal 1960 fino al 1977.

Non potendo in seguito sostenere i costi di messa a norma dovuti alle nuove disposizioni comunali, venne ceduta ad una società immobiliare. Cessata la sua funzione originaria, rimase inutilizzata e priva di manutenzione per molto tempo.

Acquistata dai Ceschina e affidata ad un custode che ne fece un uso improprio adattandola a ricovero per animali, nel 2002 la Bolognese è passata all’imprenditore bellariese Foschi che la voleva riconvertire in struttura ricettiva; ma dopo alcuni lavori di ristrutturazione (effettuati dalla ditta Carpentedil) il progetto non è stato portato a termine e il complesso è stato rilevato dalla Cooperativa Muratori di Verucchio. Nulla però è cambiato nell’ultimo decennio, prima a causa della crisi del mercato turistico e immobiliare, poi per via del fallimento dell’impresa.

A ridare nuova vita alla Colonia ci ha pensato così la società civile: in attesa che si faccia avanti qualche altro compratore, il 17 maggio 2018 l’Associazione Il Palloncino Rosso ha firmato una convenzione biennale con la curatela fallimentare per il riuso temporaneo del complesso tramite iniziative culturali, nell’ottica della rigenerazione urbana partecipata, per contrastarne l’ormai noto degrado.

(Notizie tratte da: A. Pedrazzi, La Rimini che c’è ancora : parte seconda, 2011)