Le colonie marine in tempo di guerra #02 - Il Palloncino Rosso
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Le colonie marine in tempo di guerra #02

Le colonie marine in tempo di guerra #02

 

Nell’ultimo articolo abbiamo accennato all’arrivo sulle nostre coste di bambini provenienti dall’Albania nell’estate del 1939, in seguito all’occupazione militare del Paese da parte dell’Italia, e del loro accoglimento nelle colonie del Regime. Vediamo meglio però come avvenne tutto ciò.
Il 29 giugno giungevano da Valona nel porto di Brindisi 2.500 piccoli albanesi a bordo del piroscafo “Liguria”: per prime scendevano le bimbe, le quali dopo il taglio di capelli, il bagno e le prescritte vaccinazioni, ricevevano appositi indumenti preparati dal Fascio femminile. Quindi una parte venivano destinate alle colonie pugliesi, le rimanenti caricate su un treno speciale e dirottate altrove. Lo stesso giorno, partiti da Durazzo sulla motonave “Umbria”, sbarcavano a Bari altri 1.600 bimbi, in gran parte femmine: anche per loro stessa trafila.
Il giorno seguente alcuni treni arrivavano nelle località principali della Riviera romagnola: Cattolica, Riccione, Miramare e Cesenatico. Sempre il 30 giugno un secondo scaglione di 900 Balilla schipetari attraccava a Bari.
Di questo primo turno abbiamo già parlato. I 5.000 fanciulli ripartivano il 28-29 luglio sulle stesse tratte dell’andata: scortati dalle vigilatrici, a ciascuno di loro veniva consegnato un sacchetto contenente i propri vestiti, indossati al momento dell’arrivo.
Tra il 1° e il 2 di agosto sbarcavano altri 5.000 bimbi albanesi, costituenti il secondo turno. Anche nella Colonia di Miramare giungevano per il secondo mese di soggiorno 700 Balilla e Piccole italiane, a cui si sommavano 300 di quei bimbi albanesi.
Dal 1° al 30 settembre ulteriori 1.000 fanciulli popolavano la Colonia Bolognese. Essi rientravano poi nelle proprie famiglie «abbronzati, sani, allegri, con negli occhi ancora la visione sterminata dell’azzurro adriatico».
Complessivamente in tre turni venivano ospitati a Miramare ben 3.000 “organizzati” (ritroveremo ancora questo termine). Ammontavano in tutto a 15.000 gli assistiti durante i mesi estivi dalla Gioventù Italiana del Littorio a Bologna e provincia, 10.000 solo nelle 50 colonie istituite dalla Decimo Legio.

Piccola curiosità: veniva annunciata anche l’imminente apertura della colonia alpina di Dobbiaco, dove passeranno tanti bolognesi.

(Le notizie fornite in questo articolo sono tratte da vari articoli apparsi sulle testate Corriere della Sera, Il Popolo d’Italia, Corriere Padano e L’assalto nei mesi di giugno, luglio e agosto 1939. Si ringraziano le biblioteche Gambalunga di Rimini e San Giorgio in Poggiale di Bologna).