La Colonia Bolognese a Riccione #06 - Il Palloncino Rosso
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La Colonia Bolognese a Riccione #06

La Colonia Bolognese a Riccione #06

 

Mario Ghinelli fece una promessa: che nel 1931 sarebbero state poste le basi per una nuova sede della Colonia, più grande e soprattutto permanente. Mantenne la parola data? Vediamolo insieme.

Dal “Resto del Carlino”

Nel febbraio del 1931 sulle pagine de L’assalto si dava la notizia che «nell’Anno IX della Rivoluzione il Fascismo Bolognese inaugurerà sulla spiaggia di Rimini la Colonia Marina; i Padiglioni Permanenti dovranno ospitare oltre 1000 bambini». Come vedremo, questa previsione si rivelerà un poco ottimistica, tuttavia la macchina organizzativa era ormai avviata: infatti sempre l’organo ufficiale del Fascio invitava tutta la cittadinanza bolognese a contribuire alla realizzazione di questa iniziativa non con l’ «effimero omaggio dei fiori», bensì con donazioni in denaro destinate alla dedica di un lettino in memoria di qualche congiunto scomparso o «alla consacrazione di un qualsiasi memorabile avvenimento».

Nel frattempo la Colonia riccionese proseguiva con la sua attività: nel luglio di quell’anno partiva, con un treno speciale come era usanza allora, il primo scaglione di 400 Balilla e Piccole fasciste: tempo di permanenza un mese, tre i turni previsti. Di quel contingente facevano parte anche alcuni figli di braccianti e di tranvieri.
Le cronache riportavano che quell’estate la Colonia aveva avuto un importante e inatteso ospite: il Duce in persona, accompagnato da Donna Rachele e dai figli Vittorio e Bruno. Si legge: «Benito Mussolini è entrato nel recinto della colonia, attorniato subito dai bimbi, che l’hanno accolto con un urlo formidabile ed entusiastico. Il Duce si è intrattenuto coi dirigenti, compiacendosi per l’ottimo andamento e per lo sviluppo della colonia bolognese. Ha rivolto poi qualche domanda ai bimbi, accarezzandoli e baciandoli con affetto paterno, presenziando anche all’ “ammaina bandiera” che è avvenuto mentre i bimbi, rigidi sull’attenti, cantavano l’inno alla bandiera». Naturalmente questi episodi venivano sempre raccontati dalla stampa di regime con una certa enfasi, ma spesso sono le uniche fonti rimasteci, quindi le riportiamo perché molto preziose. La visita del Duce era stata importante anche perché aveva contribuito lui stesso alla raccolta fondi per la nuova Colonia con una somma di lire 2000.

Da “L’assalto”, 01/08/1931

Nel mese di agosto avveniva un fatto rilevante per la nostra storia: durante una visita dei Podestà e dei Segretari dei Fasci della Provincia di Bologna al primo campeggio dei Giovani Fascisti a Rimini, nei pressi del Grand Hotel, Mario Ghinelli aveva colto l’occasione per visitare la zona di spiaggia dove sarebbero sorti l’anno seguente i nuovi padiglioni: in questa occasione «l’ing. Tabarroni, progettista dell’edificio, ha diffusamente spiegato le caratteristiche di disposizione e di vastità della Colonia».

(Fonte storica: L’assalto, 1931, 14/02, 04/07, 01/08, 22/08. Si ringrazia la Biblioteca D’arte E Di Storia Di San Giorgio In Poggiale della Fondazione Carisbo)