26 Giu “Non me la racconti giusta”
Abbiamo affrontato fattivamente un percorso di rigenerazione dello spazio critico in un ambiente delicato e complesso come il carcere, attraverso la street art, la prima forma di riappropriazione degli spazi urbani e della libertà espressiva.
Attraverso un percorso laboratoriale artisti e detenuti hanno affrontano assieme per ri-significare lo spazio della giornata e della vita, uno spazio-luogo – quello della realtà carceraria per l’appunto – spesso percepito come non luogo.
il progetto di arte urbana “Non me la racconti giusta” all’interno delle carceri italiane è a cura di ziguline, magazine di arte e cultura contemporanea, degli artisti Collettivo FX e NemO’s e del fotografo e videomaker Antonio Sena.
Dopo le intense esperienze precedenti nella Casa circondariale di Ariano Irpino e nella Casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, il gruppo ha proseguito il proprio percorso fisico ed interiore nelle carceri italiane, come sempre con l’obiettivo di accendere una discussione sul tema della reclusione e sul ruolo del carcere oggi. Così attraverso l’arte “Non me la racconti giusta” ha attirato l’attenzione su una problematica che ci riguarda tutti ma che viene percepita come scomoda per la nostra società e spesso trascurata dalle istituzioni.
Per la Casa di reclusione di Rimini il progetto si è avvalso della preziosa collaborazione con l’artista riminese FilippoMozone attivo dagli anni ’90 con uno stile molto personale che mescola writing, illustrazione, grafica e fotografia, il quale al fianco degli artisti NemO’s e Collettivo FX, hanno impostato il metodo di lavoro e gestito il laboratorio
L’associazione “Il Palloncino Rosso” si è occupata della fornitura dei materiali
Selezione degli articoli pubblicati sugli organi di stampa:
http://www.ziguline.com/nmlrg-rimini
http://www.newsrimini.it/2017/06/non-la-racconti-giusta
